Donatella Ricci, volare per passione e per lavoro

23 luglio 2021

Perseguire sempre con costanza i propri sogni

Pilota, detentrice di record mondiali, il cielo come orizzonte della propria vita professionale e privata. Donatella Ricci, astrofisica, in Leonardo (“Finmeccanica una volta” tiene a precisare) sin dalla prima esperienza lavorativa, oggi si occupa di elicotteri e in particolare dell’NH90. Tecnologia di punta, eccellenza aeronautica nazionale, vale per l’elicottero così come per Donatella. Che, come accennato, detiene il record di aver volato su un piccolo autogiro (ultraleggero a metà tra aereo ed elicottero) là dove nessuno ha mai osato farlo prima: 8.399 metri (27.556 piedi), la quota solcata normalmente dai jet di linea. Non basta: c’è poi l’impegno di istruttrice di volo nella sua scuola e la governance dell’Associazione Donne dell’Aria. E molto altro. Donna STEM, determinata, con lo sguardo sempre avanti. Conosciamola meglio.

Foto credit: Stefano Rostagno – Avio Aero

Il tratto distintivo del carattere

Non ne ho solo uno ma diversi, certamente sono una grande appassionata ma anche molto testarda e costante, costanza che mi porta sempre dove voglio arrivare o quantomeno molto vicino. Certo, essere così non sempre aiuta…

Il tuo difetto principale

Credo che sia proprio la stessa testardaggine! Nella vita lavorativa così come fuori, a volte bisogna essere in grado di accettare piccoli compromessi, saper rinunciare a raggiungere quanto si voleva e andare avanti per superare l’ostacolo in altro modo. A volte non è facile però..

Quali sono i tuoi eroi

Non ho avuto un esempio unico anzi mi ritrovo a cercare di voler riprendere aspetti diversi da una serie di donne. 

Faccio degli esempi: ho avuto la possibilità di parlare con Amalia Ercoli Finzi, mi hanno colpito la sua chiarezza e la capacità di essere incisiva, così come la forza di volontà. Oppure penso a Fiorenza de Bernardi, prima donna pilota commerciale in Italia, grande forza e vitalità fuori dal comune. Nella mia vita extralavorativa ho preso le redini dell’associazione che lei ha costruito, quella delle donne pilota, quindi in qualche maniera ho cercato di recuperare e prendere questa forza. Ancora, Samantha Cristoforetti, una amicizia molto importante, mi ha sempre mostrato la faccia più semplice, più bella e nobile di chi ha raggiunto livelli estremamente elevati ma è comunque in grado di mantenere tante amicizie al di fuori da questa sua eccellenza, una visione di globalità di ragionamenti, intelligenza. Una persona che nel mio percorso ha avuto un impatto notevole.

Il tuo passatempo preferito

Il volo! Ho cominciato tardi, verso il 2000, scoprendo questa passione prima con le mongolfiere e poi avvicinandomi al volo a motore degli ultraleggeri. Poi sono diventata istruttore, ho fatto il record, ed oggi passo moltissimo tempo nella scuola di volo, mi completa. Ma ho mille iniziative, vorrei fare tante cose, ho l’Associazione Donne dell’Aria alla quale dedico molto tempo, una missione più che un passatempo.

Cosa detesti di più

Due aspetti non tollero assolutamente e quando li avverto mi allontano: l’ipocrisia e l’ingratitudine della gente. Sono una persona che tende al bianco e nero, le vie di mezzo difficilmente le considero. 

Un motto, una frase

Nella mia vita ho una serie di frasi che si alternano, negli ultimi anni però una in particolare mi fa compagnia, “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, di Gandhi. Rispecchia il mio atteggiamento, sia nel lavoro che nel mio tempo libero.

Perché consigliare gli studi STEM

Mio padre era molto tradizionale, le figlie dovevano fare il liceo Classico, ma io ho capito che volevo uscire da un binario che mi stava stretto, allora ho scelto gli studi scientifici, la Fisica, poi c’è stato il dottorato e il perfezionamento all’estero. Consiglierei alle persone di fare quello che sentono di fare dentro, quando faccio incontri con le ragazze le tranquillizzo, si tratta di studi fattibili, forse psicologicamente una volta c’erano limiti ambientali. Oggi no, mai limitarsi agli stereotipi.

Leonardo e Donatella Ricci, di cosa sei orgogliosa

La mia esperienza lavorativa è iniziata nel gruppo e ha fatto tre salti, la prima parte in Telespazio con un bellissimo progetto, Beppo-Sax. Arrivavo con la carica del Dottorato di ricerca lavorando al primo satellite astronomico lanciato dall’Agenzia Spaziale Italiana. Un grande impatto. Poi per ragioni personali ho scelto di cambiare, ma tutti i progetti ai quali ho lavorato hanno comunque la caratteristica di avermi fatto vivere dimensioni moderne e uniche, come a Ronchi dei Legionari con i simulatori di volo. Adesso l’NH90, ultimo step, il top di gamma degli elicotteri militari, un progetto bellissimo, evoluto, d’avanguardia. Ho sempre fatto parte di attività molto importanti. In tutti i progetti ho messo tanto di me e ho ricevuto tanto.

Diversità come valore, genere come opportunità

Non è una domanda facile. Svantaggi legati al fatto di essere una donna, non potrei evidenziarli nel mio lavoro, non sono mai stata discriminata. Vantaggi sì, perché ci sono aspetti di comunicazione anche interpersonale dove le donne riescono ad essere avvantaggiate perché hanno una modalità più di pancia di avvicinare le persone. Sicuramente l’ambiente in cui mi muovo adesso, molto più produttivo, è meno aperto all’inserimento di ruoli femminili, ma ho sempre avuto responsabili che hanno valutato le mie capacità credo in maniera indipendente, anzi la capacità multitasking è stata sempre valutata positivamente.

Foto credit: Marco Tricarico - 2016

Vita professionale e vita privata

Sono sempre stata abbastanza fuori dagli schemi. Sono stata sposata, poi divorziata adesso ho un compagno ma non ho figli e questo mi ha avvantaggiato sicuramente nelle scelte, ho dato spesso molto spazio al lavoro.  Poi però se si rilegge il mio curriculum i salti che ho fatto sono stati fatti sempre per ragioni personali. Dando la precedenza alla mia vita privata anche a costo di ricominciare da capo. Dipende dalle situazioni, vedo colleghe che hanno sofferto per esempio nella fase della didattica a distanza durante la pandemia, nel gestire i vari pacchetti, lavoro, famiglia, figli. Nella mia vita ho avuto la grande fortuna di incontrare una persona con la quale condividere tutte le mie passioni, soprattutto quelle del mondo aeronautico. Certo è che quando ho voluto cambiare per soddisfare la parte personale, l’azienda mi ha aiutato, con molta apertura. Mai mi sono sentita in difficoltà e spero davvero di non essere un caso tanto particolare.

Quali spazi e ambiti su cui c’è da migliorare?

Direi in generale: famiglia, figli. Nello specifico, pur non avendo avuto figli vedo che la gestione figli è carente, la responsabilità, con troppo carico, è lasciata sulle spalle delle donne, ed essere donna e madre costringe molte mie colleghe a lavorare la sera, la notte, nel fine settimana. Certo, non viene richiesto, ma se la donna è responsabile e deve portare a termine i vari compiti, lo fa: servirebbe più attenzione e più sensibilità ma capisco che non sia facile.

Un messaggio ai giovani di Leonardo

Avere entusiasmo e passione. Per me sarebbe difficile fare il lavoro che faccio senza questi due elementi. Perseguite quello che vi stimola e vi entusiasma, non accontentatevi di avere solo un lavoro. Fate qualcosa che vi piace, così quel lavoro sarà qualcosa di diverso.