Rifiuti elettronici “in circolo” per il sociale

10 agosto 2020

Come possono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti RAEE, trasformarsi in risorsa positiva per l’ambiente e la società? Con il progetto “RAEE in carcere” entra in scena un concetto nuovo, quello di “circolarità sociale” che ha come protagonista il Carcere di Bollate (Milano) e la collaborazione di molti partner, tra cui Leonardo. É stato infatti realizzato, proprio all’interno del carcere, un impianto per il riciclo dei RAEE, rifiuti sempre più numerosi in un’epoca di accelerata digitalizzazione. 

La funzione Information Technology di Leonardo sta fornendo a questo impianto di 3.000 mq, il materiale elettronico in dismissione nell'ambito del programma IT Evolution che prevede il consolidamento dei diversi Data Center aziendali nei due Data Center target di Genova e Pomigliano, in un’ottica di efficientamento e di innovazione tecnologica.

Basato sul coinvolgimento di diversi partner sul territorio e sulla collaborazione del comparto pubblico e privato, RAEE in carcere è un progetto che crea co-benefici “a tutto tondo”, “circolari” appunto, come vuole il nuovo modello di economia sponsorizzato dalla comunità internazionale, promuovendo una logica di sostenibilità allargata che punta a creare valore in ambito non solo economico ma anche sociale e ambientale. 

Al fianco del Carcere, diversi gli attori in gioco: Regione Lombardia, Provveditorato Amministrazione Penitenziaria Lombardia, Ministero di Giustizia, Comune di Milano, la società LaboRAEE controllata al 100% da Amsa/Gruppo A2A, leader nella gestione dei rifiuti urbani, Fenixs, azienda specializzata in selezione, formazione e coordinamento di attività lavorative rivolte a persone detenute e, non da ultimo, grandi gruppi industriali come Eni e Leonardo. 

Un circolo virtuoso, in cui ciascuno fa la sua parte, che prende il via dalla scelta vincente di realizzare all’interno del carcere un impianto di riciclo, gestito dalla società LaboRAEE con il coinvolgimento di alcuni detenuti proprio nelle fasi di smontaggio, selezione e valorizzazione delle componenti elettriche ed elettroniche dismesse. 

Con oltre 4.000 Kg di RAEE dismessi, l’IT di Leonardo ha contribuito sino ad oggi a recuperare circa 1.500 Kg di materiale ferroso, dopo il consolidamento dei primi tre dei venti Data Center aziendali previsti complessivamente. Questo materiale è destinato ad essere rifuso per rientrare nella filiera produttiva, mentre le restanti componenti saranno destinate a impianti di secondo livello per la produzione di nuovi beni. 

Dai RAEE è infatti possibile recuperare metalli ferrosi e non ferrosi (rame, ottone, bronzo, stagno), polimeri plastici, gomma e componenti informatiche come schede elettroniche, processori e alimentatori.

In una sola mossa, oltre a favorire il recupero dei RAEE, con riduzione dell’impatto ambientale nella loro gestione e il raggiungimento degli obiettivi di recupero previsti dalle normative europee, l’ubicazione dell’impianto consente di promuovere l'acquisizione di competenze professionali da parte dei detenuti in vista di un inserimento occupazionale qualificato, favorendo il loro reingresso nella vita civile, in raccordo con il territorio, in un campo, quello del riciclo dei RAEE, in progressiva espansione.