F2Link - Future Flight Leonardo Innovation NetworK

12 novembre 2021

La creazione di un ecosistema integrato per identificare le nuove tecnologie per l’aviazione del futuro: il progetto F2LINK di Leonardo coinvolge più di 100 professori di 25 università, attivando oltre 20 progetti e creando due poli "fisici", a Torino e Pomigliano, per lo studio delle soluzioni

Come sarà l’aviazione del futuro? Dovrà rispondere, soprattutto, a un requisito fondamentale che vede il velivolo, in ambito militare ma non solo, come una vera e propria piattaforma volante di comando e controllo, a capo di una task force di elementi totalmente connessi e integrati. Una sorta di “sistema immerso in un sistema”, in cui il pilota e il suo velivolo diventano il fulcro di uno scenario complesso, con il compito di ricevere e gestire, in tempo reale, input da terra, da bordo e da una miriade di sistemi e altri assetti, sia “manned” che “uncrewed”.

Una sfida raccolta dalla Divisione Velivoli che ha presentato a Torino, nell’ambito della piattaforma di scouting tecnologico di Leonardo “Solvers Wanted”, il progetto "F2LINK - Future Flight Leonardo Innovation NetworK", che promuove la creazione di un ecosistema di Open Innovation coniugando innovazione, ricerca, tecnologia e sostenibilità.

L’iniziativa intende proiettare, da subito, l’azienda verso gli scenari futuri, creando e alimentando un network di partner e conoscenze che favorisca la ricerca sulle più avanzate tecnologie abilitanti delle future generazioni di velivoli come Intelligenza artificiale, autonomia, elettrificazione, realtà aumentata, materiali avanzati e digitalizzazione, al fine di accelerare il processo d’innovazione e la diversificazione, a lungo termine, del business, coinvolgendo e mettendo a sistema le capacità di enti di ricerca, istituzioni, università, pmi, grandi aziende, spin-off e start-up nazionali e internazionali.

L’evento si è aperto con la testimonianza di Marco Zoff, Managing Director, Aircraft Division di Leonardo, per il quale “serve una leadership coraggiosa e paziente, dove la volontà di cambiare si intreccia coi concetti di tempo e rischi. Noi oggi vogliamo mettere il primo tassello di questo virtuoso percorso ed essere gli apripista”. ‘R’ come ricerca, ma anche come rapidità, unita alla ‘I’ di innovazione: due termini che Zoff ha utilizzato spesso nel suo intervento. “Una visione – ha spiegato - dove l'innovazione è la chiave per resistere nel tempo e questa non nasce solo dagli investimenti, ma da un ecosistema dove ognuno fa la sua parte per raggiungere l'eccellenza. Una sinergia tra pubblico e privato dove siano coinvolte le università, in primis il Politecnico, partendo dalle esigenze dei clienti. Il mondo dell'industria deve inevitabilmente adattarsi a una realtà in continuo movimento, dove l'intelligenza artificiale ha agito da spartiacque scardinando metodi e prassi consolidati”. 

I panel successivi hanno registrato  gli interventi di Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino, Alfonso Fuggetta, professore ordinario del Politecnico di Milano, Amministratore delegato e direttore scientifico di CEFRIEL, Antonio Lanzotti, professore ordinario dell’Università Federico II di Napoli, Cristiano Montrucchio, Senior Vice President Engineering, Aircraft Division di Leonardo, e del colonnello pilota Filippo Nannelli, comandante del 61esimo Stormo di Lecce-Galatina, sede della scuola internazionale di volo dell’Aeronautica militare. Il comandante ha portato la testimonianza diretta della Forza armata nell’iter di formazione dei piloti militari italiani e stranieri. Un’attività all’avanguardia anche grazie all’impulso tecnologico dato dall’integrazione tra volo reale e virtuale, resa possibile da velivoli addestratori di nuova generazione, come i T-346, perfettamente connessi e integrati con il comparto di terra e i  sistemi di simulazione, nell’ambito della International Flight Training School (IFTS), sviluppata da Aeronautica Militare e Leonardo.

L'obiettivo, in pratica, è quello di tracciare una “traiettoria tecnologica” per rispondere alle esigenze di information, decision, superiority e sostenibilità dell’aviazione del futuro e di creare valore nell’intero ecosistema di riferimento, orientando la ricerca e l’innovazione verso i trend tecnologici che costituiscono i target di lungo periodo dell’azienda e del suo indotto. Il tutto in linea con il piano strategico “Be Tomorrow - Leonardo 2030”, che punta a contribuire al progresso sostenibile, alla sicurezza del Paese e a un futuro più ospitale.

L’open innovation – ha sottolineato Pierpaolo Gambini, Senior Vice President Innovation & Intellectual Property di Leonardo – rappresenta il supporto indispensabile allo sviluppo interno grazie alle competenze e alle soluzioni dell’ecosistema che comunque, per essere efficace, ha bisogno di una serie di strumenti che, di volta in volta, vadano a intercettare il miglior partner, il miglior fornitore. Tale connubio funziona solo se tutto il sistema è integrato e dialoga quotidianamente. Iniziative come questa servono quindi a rafforzare la partnership con le università condividendo in maniera trasparente quelle che per noi saranno le competenze indispensabili nei prossimi anni”.

Per affrontare la straordinaria evoluzione tecnologica a cui oggi stiamo assistendo e trasformare la sfida del velivolo di domani in un’opportunità industriale, è necessario implementare un approccio di sistema che , coinvolga tutte le risorse in grado di costruire una visione di futuro e di tracciare il percorso per implementarla”, ha osservato a sua volta Salvatore Grimaldi, Head of Innovation Management, Aircraft Division di Leonardo, secondo il quale “F2LINK vuole essere proprio questo: un'occasione strutturata per generare un dialogo in grado di creare valore all’interno dell’ecosistema, orientando la ricerca e l’innovazione verso i trend tecnologici che costituiscono obiettivi di lungo periodo per l’azienda".

La parola d'ordine F2LINK è la ricerca di soluzioni ("Solvers wanted") per accelerare tecnologie e processi: ad oggi sono stati coinvolti più di 100 professori di 25 Università, anche internazionali, con il risultato di identificare 50 idee e di attivare collaborazioni per 20 progetti. Due i poli "fisici" creati, il primo a Torino e il secondo a Pomigliano d’Arco

L’intelligenza artificiale non è un mezzo ma è un ambiente, uno spazio, nel quale dobbiamo entrare”, ha sottolineato, al termine dei lavori, Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo Civiltà delle Macchine “Vivremo sempre di più in un bilanciamento tra la vita materiale e la vita immateriale, quella digitale. E bisogna abituarsi a questo bilanciamento - ha aggiunto - per poter governare i processi. Stiamo passando dalla produzione industriale a quella digitale, e quando c’è un cambio di sistema c’è una disintermediazione dei fattori e bisogna quindi pensare alla loro reintermediazione. Questo capita per la produzione ma anche per la democrazia”.