Missili prodotti con tecnologia 3D

Dare forma al futuro. Sembra essere questo il motto dello stabilimento MBDA Italia di Fusaro, in provincia di Napoli. Con circa 400 addetti impegnati in attività di produzione, integrazione e Ricerca e Sviluppo nel campo dei sistemi missilistici, il sito campano è uno dei centri di eccellenza del gruppo MBDA, leader europeo nel settore. Da alcuni mesi, lo stabilimento del Fusaro è protagonista di un cambiamento epocale. Alcuni componenti della produzione vengono infatti realizzati grazie all'impiego della tecnologia additiva (ALM - Additive Layer Manufacturing), ovvero le stampanti 3D.

Roma  14 gennaio 2016

Dare forma al futuro. Sembra essere questo il motto dello stabilimento MBDA Italia di Fusaro, in provincia di Napoli. Con circa 400 addetti impegnati in attività di produzione, integrazione e Ricerca e Sviluppo nel campo dei sistemi missilistici,  il sito campano è uno dei centri di eccellenza del gruppo MBDA, leader europeo nel settore. Da alcuni mesi, lo stabilimento del Fusaro è protagonista di un cambiamento epocale.  Alcuni componenti della produzione vengono infatti realizzati grazie all’impiego della tecnologia additiva (ALM - Additive Layer Manufacturing), ovvero le stampanti 3D.

 

Le potenzialità delle tecnologie additive in ambito industriale sono molteplici: offrono la capacità di lavorare materiali metallici o polimerici in maniera estremamente flessibile, a partire dal modello CAD tridimensionale, consentendo una quasi assoluta libertà di forme, nonché la possibilità di apportare modifiche ai prodotti senza significativi tempi e costi di set-up della macchina.

 

Nello stabilimento campano le nuove stampanti 3D sono state introdotte e integrate con i macchinari già presenti e storicamente impiegati per la produzione. Il Fusaro dispone infatti già da tempo di un’area di fabbricazione meccanica dotata delle principali tecnologie che ruotano attorno a questo tipo di lavorazione (processi speciali, machining di alta precisione, metrologia). Con le nuove stampanti 3D vengono oggi prodotte parti meccaniche di piccole dimensioni della struttura del missile, con geometria particolarmente complessa e dei più svariati materiali, dall’acciaio, all’alluminio fino ad arrivare al titanio. Gli attuali processi di lavorazione di questi materiali prevedono tolleranze molto strette, che possono raggiungere anche valori di pochi micron. Di fronte alla tecnologia additiva, che non è attualmente in grado di consentire una precisione inferiore a 50 micron, interviene, dunque, un successivo passaggio di finitura con centri di lavoro tradizionali ad alta precisione.

 

Gli ingegneri ed i tecnici di MBDA impegnati nella progettazione e nello sviluppo di innovativi sistemi di produzione, stanno pensando di estendere l’applicazione della tecnologia anche ai nuovi prodotti, concependoli sin dall’inizio per essere realizzati con la manifattura additiva.

 

Il valore aggiunto della tecnologia additiva

I principali vantaggi derivanti dall’impiego dell’ALM sono la riduzione dei tempi di realizzazione del prototipo e la sua messa sul mercato, il risparmio economico su oggetti particolarmente complessi o materiali difficilmente lavorabili, la maggiore creatività in fase di progetto permessa dalla riduzione di vincoli di progettazione, l’accesso a “performance” non ottenibili con tecnologie tradizionali, la riduzione del peso, decisiva per qualunque prodotto avionico.

 

Ecco perché negli ultimi anni MBDA ha fatto importanti investimenti e trasformazioni all’interno dell’area meccanica del Fusaro, rendendola di fatto un reparto all’avanguardia dove la modernità e l’innovazione si sposano con la tradizionali tecnologie. Vengono così prodotti missili, operando il redesign del pezzo mediante Reverse Engineering, industrializzando la produzione con gli impianti 3D e finendo il pezzo mediante le necessarie lavorazioni meccaniche e/o speciali processi galvanici.